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Corsi e stage anno 2025-26

Massaggio Ayurvedico Samvahnam

Massaggio Ayurvedico Samvahnam - Ayurveda Monaci Erranti

7-8 dicembre 2025

Samvhanam è il primo massaggio "terapeutico" della medicina indiana Ayurvedica. È un trattamento che ha la durata di un'ora. È adatto, adattandolo, a tutte e tre le costituzioni e all'orario della giornata in cui lo si pratica. È un massaggio terapeutico e disintossicante. Ha effetti benefici sulla vita, è rilassante e concilia il sonno, è diuretico e purificante. È molto rilassante seppur molto profondo nel tocco.

È il trattamento con il quale si "prepara" il corpo a ricevere il massaggio linfatico ayurvedico. Massaggio purtroppo quasi dimenticato dalla tradizione indiana.
Ho insegnato questo trattamento antico, capace di estrarre visibilmente liquidi e tossine già durante il massaggio.
Estremamente efficace tanto da stupire! Increduli del cambiamento che subisce il corpo già al primo trattamento.

Ma torniamo a Samvahanam che è davvero molto, molto rilassante e molti di noi hanno bisogno di questo...

Quando: 7 e 8 dicembre 2025

Dove: Torino

Sono aperte le iscrizioni

www.ayurvedamonacierranti.com - daldeganalida@gmail.com

Phenakam il prezioso Massaggio Ayurvedico Linfatico

Phenakam il prezioso Massaggio Ayurvedico Linfatico - Ayurveda Monaci Erranti

21 e 22 marzo 2026

È un trattamento molto prezioso che per qualche non ben definito motivo è stato quasi dimenticato in India. Ho insegnato questo trattamento in una clinica ayurvedica in India e i medici sorpresi, traducendo il termine sanscrito Phenakam, si sono ricordati dell'intero significato che questo termine racchiude in se e lo spiega così bene.


È un
 trattamento curativo che elimina tossine e grasso, la forma fisica si modifica già dopo il primo trattamento. Chi lo riceve si sente immediatametne leggero nel corpo e nella mente. Parti del corpo che non riescono piu' bene a "lavorare" e si gonfiano, vengono riportate al giusto equilibro e questo... fa cambiare anche qualcosa nella mente di chi lo riceve...

È indispensabile far precedere il trattamento linfatico da un massaggio Samvahanam breve e preparatorio per il corpo.

L'intero trattamento durerà all'incirca 2 ore.

Quando: 
21 e 22 marzo 2026

Dove: 
a Torino

Sono aperte le iscrizioni daldeganalida@gmail.com

Massaggio Ayurvedico con l'acqua

Massaggio Ayurvedico con l'acqua - Ayurveda Monaci Erranti

23 e 24 maggio 2026 - Iscrizioni aperte


Scopriamo i benefici del massaggio ayurvedico con l’acqua della tradizione Monaci Erranti
 
Intervista a Alida Dal Degan
 
Il massaggio con l’acqua è un trattamento ayurvedico che apporta numerosi effetti benefici. In India è conosciuto col nome di “Jala massage”. Il termine “Jala”, in sanscrito, si riferisce infatti all’Elemento Acqua. Particolarmente indicato in estate, questa forma di massaggio è comunque consigliata nei vari periodi dell’anno, a seconda delle proprie necessità psicofisiche. Ma non solo. Si tratta di un massaggio che va a lavorare sul piano emozionale ed energetico. Abbiamo approfondito l’argomento con Alida Dal Degan, insegnante della scuola “Ayurveda Monaci Erranti”, da lei fondata in Svizzera. Alida insegna anche in Italia, in India e in Nepal.

Potresti raccontarci l’origine del massaggio con l’acqua?
«Il Massaggio con l’Acqua è un trattamento di benessere e di cura antichissimo. Ci porta con un salto all’indietro di migliaia di anni all’origine della medicina ayurvedica. Le prime arti di cura ayurvediche sono state praticate con gli elementi semplici della natura: l’acqua, la terra, il sole e la luna, le pietre e i metalli.
L’acqua ricopre da sempre, nei secoli ed in ogni tradizione, il concetto di purificazione e cura. Il Maestro-Sacerdote nei templi vicini ai fiumi in India, praticava sulle persone malate tecniche curative utilizzando l’acqua, per rilassare la mente, far riprendere energia al corpo e allo spirito, per curare malattie psichiatriche e alleviare i dolori nel corpo.
Questo trattamento ci riporta ad un momento della storia dell’umanità che è dentro tutti noi: la semplicità dell’elemento acqua e la cura profonda che solo la natura talvolta è in grado di apportare, abbinata alla capacità esperta del Maestro Medico o del Terapeuta oggi. È un trattamento capace di farci comprendere di cosa abbiamo veramente bisogno per vivere sereni e in salute».

Quali benefici apporta a chi lo riceve?
«Il Massaggio con L’Acqua genera numerosi effetti benefici. Farà sopportare meglio il caldo in estate e il freddo in inverno. È dimagrante ed è l’antistress per eccellenza. Quando i dolori che abbiamo nel corpo non passano, questo massaggio diventa necessario. È un potentissimo antinfiammatorio, riattiva la circolazione. Inoltre, è disintossicante dopo malattie, o a seguito dell’uso di farmaci ed è benefico anche per gli anziani. È in grado di rigenerare il sistema nervoso. 

Massaggio Ayurvedico Monaci Erranti

Massaggio Ayurvedico Monaci Erranti - Ayurveda Monaci Erranti

17 e 18 ottobre 2026    

21 e 22 novembre 2026  

(4 giorni di seminario)

 

ISCRIZIONI APERTE

 

Massaggio Ayurvedico Monaci Erranti

 

Di recente, su Edizioni Il Punto d’Incontro è uscito il libro di Alida Dal Degan “Nel cuore del massaggio ayurvedico“. Si tratta di una riedizione di un bel volume uscito tempo fa, che aveva ricevuto ottimi riscontri. 
 
Ho avuto modo di conoscere di persona Alida oltre 10 anni fa. Ho visto come trasmette e diffonde il massaggio ayurvedico… con una grande sensibilità e con quei gesti che ho visto solo in India, da maestri esperti.
 
Alida ha, non a caso, assorbito i preziosi insegnamenti del monaco indiano Govindan-ji, discepolo del Mahatma Gandhi e devoto servitore, nonché massaggiatore personale del santo Vinoba Bhave.
 
Era il 1986 quando lo conobbe. Grazie a questo incontro straordinario, Alida si è appassionata all’Ayurveda e per quindici anni, ha avuto l’opportunità di apprendere  l’arte e la scienza del massaggio ayurvedico direttamente dal Maestro Govindan-ji.
 
Tornata in Europa, dal 1990 Alida diffonde la tradizione del massaggio ayurvedico dei monaci erranti per il tramite dell’omonima Associazione italo-svizzera 
 
Per approfondire il suo percorso abbiamo avuto il piacere e l’onore di intervistarla.
 

 

 
Nel tuo libro parli spesso dell’amore che il terapeuta, tramite le sue mani e il massaggio, trasmette al paziente. È questo il cuore dell’Ayurveda come insegnato a te dal maestro Govindan-ji?
 
«Ho incontrato il “massaggio ayurvedico” in modo così speciale, che mi ha sconvolto letteralmente la vita. Ha rivoluzionato tutta la mia esistenza sino a quel momento vissuta.
 
È stato un punto a capo, una nuova partenza, una rinascita. Sono passati diversi decenni da quel primo momento ma, ancora oggi, mi rendo conto dell’incontro fortunato che ho potuto vivere. Successivamente, ho viaggiato moltissimo tra ospedali ayurvedici nel mondo asiatico, università e scuole occidentali ma, quello che ormai emerge, è che l’ayurveda viene trasmessa da insegnanti, non da Maestri.
 
Maestro è stato per me un monaco indiano, Govindan-ji, vissuto con il Santo Vinoba Bhave, che ha lavorato nei laboratori artigianali e nella libreria-tipografia interna all’Asharam per Gandhi.
 
Ho avuto un Maestro.
Lui insegnava la purezza della parola, degli atti, del corpo, del pensiero e, quando toccava un corpo per massaggiarlo, toccava l’anima della persona. Spesso le persone uscivano dai suoi trattamenti piangendo e dicendo: ha le mani di un santo!
Essere massaggiati da lui significava fare un viaggio nella propria vita. Si “vedeva” il vissuto precedente, gli errori, i desideri, le speranze e i progetti per il futuro. Mani sicure nelle quali abbandonarsi senza remora, subito, immediatamente. Il Massaggio si svolgeva nel ricordo del tocco spesso non avuto dal genitore e in più, in silenzio, insegnava. Govindan-ji insegnava l’amore incondizionato.
Era come essere trasparenti davanti ad uno specchio, più le sue mani con sapienza infinita toccavano il corpo, più la mente si risvegliava all’amore: all’amore come significato primo ed ultimo della vita.
Govindan-ji, che mi è stato Maestro, padre, mi ha insegnato il Cuore del Massaggio ayurvedico che ho praticato e diffuso in questi 40 anni».
Sono passati decenni dal tuo primo incontro con il maestro Govindan-ji. Qual è il ricordo più emozionante che conservi di questo discepolo di Vinoba Bhave?
«Quando l’ho incontrato per la prima volta, mi sono trovata di fronte a qualcuno che non pensavo, e non riuscivo nemmeno ad immaginare che esistesse. C’era forza nella sua dolcezza, quasi traumatizzante. Non avevo mai incontrato una persona con ideali vissuti totalmente. La sua fede in Krisna era disarmante, quando si sedeva, mangiava, si alzava, alla fine di un discorso, ricordava sempre ad alta voce il Suo nome: Krisna.
Negli anni successivi di studio compresi questa sua frase:
“Vivi ricordando sempre il mio nome e avrai la salvezza dalle rinascite“.
Ma come? La salvezza dalle rinascite?
Ha sconvolto con una forza e dolcezza infinite la mia vita. Avevo di fronte a me e con me un essere davvero speciale.
Non potei non seguirlo. Non sono più riuscita a dimenticare il significato ultimo della vita che mi aveva fatto “vedere”.
Io non ho scelto di fare ayurveda, semplicemente, diciamo così, non ho potuto più fare altro.
I suoi racconti di vita che lo portavano spesso ad inumidire gli occhi… con Vinoba che ha massaggiato fino alla fine della vita e i dialoghi e le lettere con Gandhi, gli incontri nell’Asharam con i maggiori filosofi indiani di cui mi parlava, la lotta per l’emancipazione delle donne, l’autosufficienza energetica e alimentare e quindi economica… questi racconti risvegliavano in me ricordi, che desideravo riportare nella vita.
Era come sentire una grande favola, era come sentire la possibilità di una grande lotta sincera e spirituale per uscire dall’ingranaggio del sistema capitalistico. Era la speranza di una vita davvero vissuta, facendo del bene, guarendo persone, aiutandole e aiutandomi. Semplicemente, non ho potuto far altro che mettermi in cammino».
Prima di partire per l’India e di conoscere l’Ayurveda hai lavorato con il Living Theatre e con Grotowski. Si può dire che il mondo del teatro ti abbia permesso di amare la sperimentazione e la creatività tanto da spingerti a sperimentare, appunto, una tradizione orientale all’epoca di nicchia?
«Lavorare con il proprio corpo, con la voce, sperimentando il superamento dei limiti, della fatica, del conosciuto, lavorare con le emozioni più profonde ha aperto tante “finestre” nella mia vita vissuta. Trovavo nei laboratori teatrali, che conducevano poi allo spettacolo vero e proprio, parti di me e di noi che non sospettavo di avere. Come reagisce il corpo ad uno stimolo straordinario? Quanta fiducia bisogna avere negli esseri umani che sono pronti a raccoglierti tra le braccia in un volo da 6 metri? Cosa succede al corpo e alla mente se corri in una stanza di 30 m² in 10, in tondo, per 3 ore? Cosa succede alla voce dopo queste 3 ore di corsa? È possibile cantare, da dove arriva la voce, è una voce diversa quella che esce? Ho passato notti intere, dal tramonto all’alba a fare esercizi con il corpo e la mente; dov’era il sonno e cos’è l’energia?
Questo training mi ha aperto finestre e strade sconosciute in me, mi ha reso curiosa e forte. Senza paura.
Senza paura sono entrata nella più antica medicina della terra ed ho lasciato quello che, infine, veniva portato sul palcoscenico.
Il palcoscenico non mi interessava più, il lavoro era solo interiore e senza applausi… ».
L’Ayurveda può offrire consigli e una speranza a quelle persone che tendono ad avere una visione pessimistica del futuro – considerando ciò che accade nel mondo?
«Si, c’è una buona notizia: si può sempre migliorare, sempre, finché c’è la vita questo è possibile e a tutti i livelli sperimentabili. Possiamo dire che questo è il significato del vivere.
Scoprire che abbiamo la cura ogni giorno nel piatto, ovvero il cibo, offre possibilità nuove e impensate di benessere a portata di mano.
Vedersi e concepirsi come un tutt’uno può allontanare la solitudine, possiamo scoprire di non essere più soli, ma di far parte di un grande equilibrio.

Approfondimento sulle aree di Riflessologia Monaci Erranti e Rasayana

Approfondimento sulle aree di Riflessologia Monaci Erranti e Rasayana - Ayurveda Monaci Erranti

7-8 dicembre 2026 

Formazione dedicata al Massaggio Ayurvedico dei Monaci Erranti, antica disciplina che oggi rischia di andare perduta e che si avvale di tecniche e prescrizioni complementari e diverse da quelle praticate nelle cliniche ayurvediche e insegnate nelle scuole occidentali.
E' un trattamento tri doshico praticato su tutto il corpo.
La tecnica nasce dai monaci yoghi che, nel loro cammino, portavano aiuto e cure capaci di portare un sollievo immediato utilizzando tecniche, appartenenti all'ayurveda e allo yoga, che non richiedevano l'ausilio dei mezzi disponibili negli ospedali ayurvedici. È la tecnica descritto nel mio libro "Nel Cuore del Massaggio Ayurvedico" ed. Il Punto d'Incontro e da me appreso in lunghi anni di studio con il Monaco Govindan.
 Un ruolo importante e unico del Massaggio Ayurvedico Monaci Erranti, è svolto dal trattamento delle aree di riflessologia. Questi sono punti del corpo che, se opportunamente trattati, forniscono all’operatore preziose informazioni sullo stato di salute del paziente, l’energia del corpo, i disagi fisico-psichici sedimentati nel tempo. Trattando questi punti durante il massaggio, l’operatore stimola un processo che indirizza il corpo e la mente verso la risoluzione di questi disagi e quindi verso il ripristino della miglio forma psico-fisica propria del ricevente.
A questo approfondimento sarà dedicato un ulteriore fine settimana nelle date sopra riportate.
Vi invitiamo a visualizzare questo filmato per approfondire l'argomento.
Nel Cuore del Massaggio Ayurvedico
 
 Orario: 9:30 – 17:30 con pausa pranzo
 Per iscrizioni e informazioni  daldeganalida@gmail.com
 tel. 0039.366.63.13.267